Il piede rappresenta il punto fisso al suolo su cui grava l’intero peso del corpo.
Esso si trova alla base del sistema di controllo anti gravitario (sistema tonico posturale) che consente all’uomo di assumere la postura eretta e di spostarsi nello spazio.
Il piede è sia un effettore sia un ricettore.
Riceve ed esegue dei comandi tramite i muscoli, e nel contempo interagisce col resto del corpo fornendo costanti informazioni provenienti dagli esterocettori cutanei presenti sulla sua pianta e dai propriocettori dei suoi muscoli, fascia, tendini e articolazioni.
Gli esterocettori cutanei del piede sono ad alta sensibilità e rappresentano l’interfaccia costante tra l’ambiente e il sistema dell’equilibrio.
Quando camminiamo i nostri piedi ammortizzano e rilanciano il nostro corpo ad ogni passo, anche attraverso i movimenti di pronazione e supinazione. Durante la fase di appoggio del piede l’arco plantare si riduce e, come una molla, ci dà la spinta per camminare in avanti.
Se una o più componenti (ossa, muscoli, legamenti) del piede alterano per “x” motivi la loro biomeccanica fisiologica, l’arco plantare non ammortizzerà correttamente ed incorreremo presto in dolori alle caviglie e alla schiena, ma non solo.
Le restrizioni di mobilità a livello plantare andranno a provocare ripercussioni sulla colonna vertebrale, e sempre più spesso - come conseguenza – anche a livello viscerale, causando mal di pancia, gonfiore, sintomi da colon irritabile, ma anche carie ai denti ( date per esempio da reflusso esofageo) etc…..
Se si guardano le suole delle proprie scarpe, infatti, è possibile individuare alcune zone più consumate che corrispondono a cattive abitudini posturali che, alla lunga, possono causare dolori e altre patologie.